Bruce Springsteen “Born in the USA” (1984)

Bruce Springsteen “Born in the USA” (1984)

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Ospite il regista Riccardo Basile

Ascolta il Disco Base della settimana

1. BRUCE SPRINGSTEEN "Born In The Usa"
2. BRUCE SPRINGSTEEN "No Surrender"
3. BRUCE SPRINGSTEEN "Bobby Jean"
4. BRUCE SPRINGSTEEN "Dancing In The Dark"
5. BRUCE SPRINGSTEEN "My Hometown"

discobase-fb-logo“Penso che ciò che sta succedendo ora è che la gente ha voglia di dimenticare. C’è stato il Vietnam, c’è stato il Watergate, c’è stato l’Iran — siamo stati sconfitti, ci hanno fatto pressione e per finire siamo stati umiliati. Penso che la gente abbia bisogno di provare sentimenti positivi nei confronti del loro Paese. Ciò che sta accadendo ora, a mio parere, è che questo bisogno — che è una cosa bella — viene manipolato e sfruttato. Vedi la campagna elettorale di Reagan in TV: “It’s morning in America”, è mattina in America. E ti viene da dire, be’, è mattina a Pittsburgh. Non è mattina sulla 125esima Strada a New York; è mezzanotte, ed è come se ci fosse una luna nefasta in alto nel cielo. Ecco perché quando Reagan ha fatto il mio nome in New Jersey l’ho percepita come un’altra manipolazione, e ho sentito il dovere di dissociarmi dalle parole gentili del presidente”.
Bruce Springsteen, dicembre 1984 in un’intervista a Rolling Stone.

Il disco.
L’artista reduce dall’album del 1982 senza la E Street Band Nebraska, disco introverso, amaro e pessimista, compie con questo disco un cambiamento a 180° gradi. Il disco è estroverso, il ritmo è incalzante, lanciato dal radiofonico brano Dancing in the Dark, l’album contiene praticamente tutti brani immediati e orecchiabili tanto che tutti i 7 singoli estratti sono entrati nella Top 10 di Billboard, in ordine cronologico: Dancing in the Dark, Cover Me, Born in the U.S.A., I’m on Fire, Glory Days, I’m Going Down e My Hometown.
È universalmente noto come il maggior successo di vendite di Bruce Springsteen, che lo fece diventare la maggior rockstar planetaria della seconda metà degli anni 80.
L’album è stato inserito all’85º posto nella Lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone mentre il singolo Born in the U.S.A. al 275º posto nella classifica delle canzoni.
In Italia l’album è il secondo per numero di vendite con 1 milione e 400 mila copie, dietro solo a True Blue di Madonna.

 

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Oltre a vicepresiedere come si conviene a un vicepresidente, ci guarda dall'alto dei suoi 192 cm. La foto non tragga in inganno.