Calendimaggio

Calendimaggio

Condividi

Storia e significato della festa

Almanaccando

Questa è la settimana del Primo Maggio, o Calendimaggio, giorno in cui anticamente si celebrava Floralia, la festa della dea Flora, patrona dei fiori e della primavera. La ricorrenza nell’antica Roma iniziava con spettacoli teatrali e culminava con giochi circensi (al Circo Massimo). Si passava poi, con molta partecipazione, alle bevute, alle danze erotiche, e anche ad allegri spogliarelli.
Flora, “madre dei fiori”, era infatti patrona della fertilità della terra. Conigli e capre venivano rilasciati nel Circo prima dei giochi, come simboli di fecondità e associati alla vegetazione coltivata. Lenticchie e lupini erano gettati sulla folla, ancora come simbolo di fertilità, e si indossavano vesti dai colori sgargianti.
La tradizione del Calendimaggio si protrasse anche nei secoli successivi, per certi aspetti fino ai giorni nostri, con feste e riti agrari in tutta Europa. “Maggio” veniva chiamato l’albero piantato nel centro del paese o il ramo appeso alla porta delle ragazze nubili. Nel medioevo, e almeno fino alla controriforma, questa festa aveva spiccato carattere sessuale come cerimonia magica per favorire la fecondità. Tutto ciò mostra come il popolo, soprattutto nelle zone rurali, avesse conservato attraverso i secoli una concezione del mondo naturalista animista e magica, un mondo ancora largamente mitico e senza frontiere precise fra sacro e profano.
Nei giorni più recenti il Primo Maggio è divenuto soprattutto un momento internazionale dedicato a tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tantomeno sociali, per sostenere le loro lotte e i loro diritti, per raggiungere obiettivi e per migliorare la loro condizione.
“”Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il Primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria dignità, autonomia e indipendenza.
[rudy favaro]

Condividi