11 gennaio

11 gennaio

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Le cronache inglesi citano per la prima volta una lotteria l’11 Gennaio 1569. L’estrazione avvenne nella cattedrale londinese di St. Paul. Qualcuno sostiene che questa sia stata la prima lotteria di cui si abbia documentazione. In realtà prima di allora ve ne furono altre. Le lotterie del passato, come quelle di oggi, venivano organizzate per finanziare le casse dei governi. In Italia, per esempio, la prima lotteria di cui si ha notizia è quella che si tenne in piazza Sant’Ambrogio a Milano, il 9 Gennaio 1449, 120 anni prima degli inglesi, con lo scopo di finanziare la guerra della “”Aurea Repubblica Ambrosiana”” contro Venezia. Il primato storico, invece, va forse attribuito ai cinesi. Infatti già nella dinastia Han, fra il 205 ed il 187 a.C., questa popolare forma di “”gioco d’azzardo”” veniva utilizzata per finanziare grandi opere. Oggi in Italia il gioco d’azzardo spiccio (lotterie, gratta e vinci, slot machines) conferisce allo Stato un gettito fiscale con cifre da capogiro. Quello che gli italiani spendono ogni anno in gioco d’azzardo corrisponde a un fatturato che vale il 5% del PIL. Per i conti dello Stato è una manna. Per la salute dei cittadini una piaga. Le dipendenze da gioco si curano al pari dell’eroina. E al pari dell’eroina uccidono persone e rovinano intere famiglie. Mentre il Governante chiude entrambi gli occhi: le disposizioni sulle distanze minime dei punti di gioco da scuole e luoghi di culto non vengono in nessuna città rispettate; pubblicità che inneggiano al gioco vengono sistematicamente proiettate durante i palinsesti televisivi per ragazzi e al cinema prima dei cartoni animati. Un investimento per le future generazioni e per i futuri introiti erariali. “”Gioca senza esagerare, gioca responsabile!”” dice lo Stato italiano, da quei messaggi pubblicitari. “”Vergogna!”” dico io, da questo microfono.
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