14 gennaio

14 gennaio

Condividi

Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

La sera del 14 gennaio 1900 a Roma avviene la prima rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini. È una serata particolare, piena di tensione. Alcuni fra i principali interpreti dell’opera hanno ricevuto misteriose lettere anonime. Si temono gli attentati degli anarchici, poiché è risaputo che presenzierà Sua Maestà la Regina Margherita. Un quarto d’ora prima che si alzi il sipario, un funzionario di pubblica sicurezza si presenta nel camerino del direttore d’orchestra, e gli fa questo discorsino: “”Può darsi che nel corso della rappresentazione qualche scriteriato e senza patria lanci una bomba. È già successo in altre città. In tal caso, però, nessuna paura. Smetta subito di dirigere l’opera e attacchi con prontezza l’inno nazionale!””. Il direttore, un tipo sensibile e non molto combattivo, si sente venir meno e ha paura di farsela sotto. In effetti, si stanno vivendo momenti eccezionali. La vita dell’Italia è piena di sussulti. Umberto I è stato più volte fatto oggetto di attentati, il parlamento è sciolto. E quella sera, a teatro, oltre alla regina, è presente il presidente del consiglio, il ministro dell’istruzione, tutta la più selezionata nobiltà romana. E poi gli inviati dei principali giornali di tutto il mondo. Quale migliore occasione per suscitare uno scandalo, per fare scalpore? La rappresentazione inizia male, con mormorii così insistenti e forti che il direttore, cuor di leone qual era, abbandona il podio e sospende la recita. Dopo un po’, calmatesi le acque, si riprende daccapo. Puccini pensa subito a un mezzo fallimento. Ma poi, via via, si rinfranca. Il pubblico si scalda, batte le mani, applaude e chiede il bis della romanza «Vissi d’arte». Anche «E lucean le stelle» viene bissata. Alla fine ci sono sette chiamate, tre delle quali per il solo autore. La melodia di Puccini si dimostra, ancora una volta, infallibile.
[rf]

Condividi