A scuola con i tablet

A scuola con i tablet

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Serve, anche, per imparare a diffidare della rete

Pareri distorti (On Air alle 9 e 19.30)

Buon giovedì 2.0
E’ giusto adottare, sin dalla scuola dell’obbligo, strumenti diversi dai libri di testo come i tablet?
Io credo che oltre ad essere giusto, sia doveroso.
Doveroso perché già la scuola è indietro rispetto alla realtà e questo è la negazione della scuola, doveroso perché le informazioni, le nozioni, le documentazioni che si reperiscono in rete sono così tante che se non si impara ad usarle si crederà alla prima risposta che si trova scritta mentre bisogna imparare a discernere e questo lo si può fare solo usando gli strumenti di ricerca, doveroso perché il tablet, al contrario del computer, è nato e pensato per essere sfogliato e usato come un libro e come tale va trattato.
Ci sono genitori, come a San Giorgio di Mantova, che contestano la scelta per il costo eccessivo che si aggiungerebbe a quello, non basso, dei libri scolastici che non sparirebbero, dicono professori e amministratori che propongono l’esperimento della scuola 2.0 come si chiama quella che vorrebbe essere la scuola digitale.
Intanto penso che i libri di testo sarebbe bene ridurli e almeno eliminare quelli che vengono aperti qualche volta in un anno e poi, vorrei segnalare che un tablet costa la metà o al massimo come i probabili smartphone che entrambi, o uno dei genitori ha in tasca, e lo dico non perché vedo nelle tasche ma perché l’Italia è una della nazioni che vanta un numero di telefoni mobili doppi della popolazione e di tutti i telefonini, più della metà sono proprio i costosi smartphone.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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