Torturatori di donne

Torturatori di donne

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Insospettabili mariti (o ex), economicamente benestanti

Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)

Buona domenica pacifica
Più volte ho parlato della violenza sulle donne e lo rifaccio anche oggi che, parte del mondo, non tutto, purtroppo, festeggia la donna.
Quella di oggi è una ricorrenza nata negli Stati uniti nel 1909, riconosciuta dall’Europa nel 1911 e dall’Italia solo 11 anni dopo nel 1922. Lentamente ma arriviamo anche noi.
La violenza nascosta dalle mura di casa la fa da padrona.
Non sono i proletari, i sottoproletari o i sottoccupati che sono violenti, sono insospettabili uomini acculturati, benestanti e di potere che non amano, nemmeno un po’, non solo la loro moglie o compagna o fidanzata ma soprattutto non amano la voglia di libertà e indipendenza della “loro” donna.
Le statistiche pubblicate in questi giorni, e in questo senso è una fortuna che ci sia una ricorrenza annuale, altrimenti anche i media si dimenticherebbero, le statistiche dicevo, parlano da sole.
Cito quelle di Telefono Rosa di Mantova: il 75% delle donne che si sono rivolte alle specialiste dell’ascolto sono italiane, laureate e diplomate e comunque occupate, perciò lontane dai limiti della dipendenza, perlomeno economica.
I “torturatori”? Mariti o conviventi il 52% dei casi, gli Ex il 26% e tutti con redditi medio alti senza problemi economici se non di sicurezza e identità personale.
Ce n’è a sufficienza per scriverne, parlarne e discuterne non solo l’otto marzo di ogni anno.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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