Senza calze

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Solidali, tra loro, 1300 dipendenti Golden Lady

Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)

Buon mercoledì calzante
Vuoi l’embargo alla Russia, vuoi la moda che invita le donne, ma anche gli uomini, a non indossare calza alcuna, la Golden Lady è in crisi e con essa buona parte dell’alto mantovano.
In attesa, e immagino nella speranza, che l’UE riveda la sua politica estera, togliendo il blocco delle merci verso la Russia che fa più male a noi che a loro (oltre al comparto dei filati e della calza soffrono anche quelli del vino e del grana), e in attesa che gli stilisti facciano indossare almeno i gambaletti a uomini e donne, o comunque delle calze con e senza cuciture, i vertici dell’azienda e i rappresentanti sindacali hanno raggiunto una intesa, per un anno, con un contratto di solidarietà tra lavoratori che accettano una riduzione, per tutti, delle ore di lavoro del 40% con conseguente riduzione di stipendio, seppure integrato dagli ammortizzatori sociali.
Invece della guerra tra reparti, 1300 persone, accettando di essere solidali, hanno salvato, almeno per un altro anno, il posto a 400 colleghi.
E’ facile cadere nella retorica trattando di questi argomenti, ma segnalare, in un mondo percorso da egoismi, atti di generosità e di solidarietà, in attesa, e nella speranza che le calze tornino di moda, è perlomeno doveroso.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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