Povero di vita, ricco di morte

Povero di vita, ricco di morte

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L'uranio impoverito usato nel munizionamento

Pareri distorti (OnAir 9.00 e 19.30)

Buon giovedì pacifico
Nel 1990, ai tempi della prima guerra del golfo, in un poligono di tiro del Friuli, a Dandolo, venivano provate, dagli aerei anticarro USA A10, le traiettorie di tiro, utilizzando munizionamento all’uranio impoverito.
In quegli anni, un allora ventenne ragazzo mantovano, ha avuto la sfortuna di svolgere il servizio militare di leva, che allora era obbligatorio, proprio in quel poligono e, a causa della contaminazione radioattiva, tornato a casa gli veniva diagnosticato il linfoma di Hodgking che lo ha condotto alla tomba a soli 22 anni.
A 22 anni esatti dalla morte, avvenuta il 25 marzo 1993, un giudice del lavoro ha sentenziato che la famiglia di questo sfortunato ragazzo ha diritto ai benefici di cui usufruiscono le vittime del terrorismo, della criminalità organizzata, e del dovere.
Alessandro Garofalo, questo il nome del ragazzo, è stato vittima del dovere.
Quella della famiglia non è una battaglia per avere soldi, ma per arrivare alla verità, che, a detta del giudice del lavoro è quella di uno Stato che ha preso in prestito la vita di un giovane, non l’ha tutelata abbastanza e con lui quella di altri, di leva o in servizio permanente effettivo, messi a contatto con materiale radioattivo che si riteneva impoverito ed innocuo e che invece, era solo povero di vita e denso di morte, come lo è stata la guerra per la quale veniva usato e tutte le guerre, precedenti e successive.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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