Nomine targate in sanità

Nomine targate in sanità

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Il difetto è nel manico

Buon martedì immanicato

La Regione Lombardia ha deciso di cambiare la sanità con operazioni di accorpamento delle ormai ex Asl e delle Aziende Ospedaliere.

Per sapere se funziona questa scelta bisognerà attendere.

E’ cambiato tutto? A giudicare dalle nomine dei direttori generali, tutte targate politicamente, non è cambiato nulla, forse è peggiorata, perpetuando la pessima abitudine di nominare non sulla base della competenza ma sulla base della appartenenza o vicinanza ai partiti che amministrano la Regione di riferimento.

Si badi bene che ho detto la regione di riferimento e non solo la Regione Lombardia.

Da noi, i direttori generali sono tutti di stretta osservanza politica degli stessi partiti che amministrano dal nuovo Pirellone. E’ un caso?

Io dico di no, e questo è il difetto che poi si trascina tutti gli altri. Quello delle nomine è il manico della riforma sanitaria e il difetto sta proprio nel manico perché a loro volta, i nominati politicamente, fanno lo stesso esercizio nelle nomine che da loro dipendono, con un briciolo in più di attenzione alla professionalità.

Perché ritengo sia un difetto, quello delle nomine targate?

Semplice: perché è difficile disobbedire a chi, a fine anno, ha il potere di togliere, di colpo, la prebenda dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro + benefit che la nomina ha portato in tasca a coloro che hanno vinto la lotteria delle direzioni degli Ospedali o delle nuove Asl accorpate.

Nessuno sputa nel piatto in cui mangia, anche se la minestra é scotta, salata o fa schifo.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

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