Azzardopatia non ludopatia

Azzardopatia non ludopatia

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Le slot non sono gioco

Buon lunedì azzardato

Le parole sono sassi e come tali vanno trattate, con cautela e senza lanciarle a vanvera.

Ludopatia è una parola che non rende l’idea perché chiamare gioco quello delle macchinette mangiasoldi non solo è sbagliato ma è un inganno.

Le slot sono programmate, scientificamente, per far vincere il banco e non il giocatore.

Il barista sa cosa ci guadagna, il noleggiatore pure, diciamo la malavita anche, il giocatore accanito, invece, sa quel che punta ma non quel che vince o vincerà.

Un cambio di dizione probabilmente non modifica nulla al variegato mondo di chi, ogni mese, si gioca quel poco che ha per rifarsi delle perdite subite, ma, come il marketing insegna, un nome negativo diventa, col tempo, anche poco attirante e allora proviamoci anche partendo da questo lato del vizio.

Non si è affetti da ludopatia, che suona oltretutto bene, evocando immagini di bimbi felici con i regali di Santa Lucia o Babbo Natale, ma da azzardopatia che almeno dice subito che è un azzardo pensare di vincere, come chiedono anche le associazioni No Slot.

Non è certo risolutivo come sarebbe invece tassare i bar che hanno le macchinette e alleggerire, i prelievi fiscali a chi distribuisce solo caffè e brioche, ma anche le parole, a volte, aiutano a cambiare.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

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