Ciocapiàt

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Contestazioni: segno di democrazia

Buona domenica contestata

Ieri il Presidente del Consiglio, a Mantova per lanciare la Capitale della cultura 2016, ha ricevuto la contestazione di un gruppetto di persone e di un medico di famiglia.

I primi hanno fatto scivolare lungo la facciata di un palazzo, nei pressi del teatro dove Renzi stava arrivando, uno striscione verticale che ha attirato l’attenzione, raggiungendo lo scopo, di tutti i giornalisti presenti, usando il termine dialettale “ciocapiàt”, che, come avviene per tutti i dialetti, ha la capacità di contrarre in una sola parola, una frase, un concetto, un’idea.

In questo caso “raccontafrottole” “venditore, imbonitore”, insomma, uno da cui non si comprerebbe n’é un tappeto, sicuramente ammuffito, tantomeno una bici usata.

Un altro contestatore, solitario, è stato il medico di famiglia che accusa Renzi e la Ministra della sanità, di distruggere a suon di decreti il gioiello italiano della salute per tutti.

Striscione e medico sono stati allontanati dalla scena dalla forze dell’ordine presenti in buon numero.

C’é stata e c’é polemica su questi eventi ma io sono convinto che è un bel segnale che si possa ancora dissentire.

L’unanimità di tipo bulgaro dove ai seggi un solo partito arrivava al 99,9% dei voti espressi, non è certo segno di democrazia mentre lo è la capacità, possibilità e voglia di dire la propria, magari con fantasia, come la citazione dialettale, per lasciare il segno, anche se a farlo sono state poche persone e non le masse che i contestatori stessi avrebbero certo desiderato.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti