La guerra dei dati

La guerra dei dati

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Il surnatante, intanto, naviga

Buon venerdì collaborativo

Dopo aver manifestato a parole di voler partecipare al monitoraggio delle acque sotterranee, non mandano i dati o li mandano in modo tale da rallentare la trasmissione, il confronto, l’analisi.

Il SIN (Sito di Interesse Nazionale), di interesse non perché sia un luogo bello, ma perché molto inquinato, che sta alle porte di Mantova e che per la precisione si chiama “Laghi di Mantova e polo chimico” è diventato tale perché negli anni del boom si buttava tutto sotto il tappeto che per le aziende petrolchimiche è sempre stato il terreno.

La collina dei veleni è stata ingabbiata, ma parte dell’area, che fa capo alla Versalis, attualmente in vendita, ancora non è sufficientemente monitorato.

E’ grave che la Commissione Ecomafie, che oltretutto ha poteri inquirenti, non riesca a ricevere risposte corrette, ed è grave, come denuncia l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) che i dati dei monitoraggi, dovuti, arrivino al’agenzia solo in forma non editabile, e cioè praticamente come se fossero su carta e non in un file, rallentando l’opera di analisi e confronto perché si deve inserire a mano quanto trasmesso con allungamento dei tempi e enormi possibilità di errore che saranno, lo anticipo già ora, le probabili, possibili eccezioni presentabili in caso di processi futuri.

Proteggere i dati trasmessi, per evitare che vengano manomessi, e non renderli editabili, è corretto, non renderli copiabili però è una carognata strategica perché la tecnologia attuale permette di scindere le due opzioni: non editabili ma copiabili.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti