Capitale della chiusura

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Anche Belleli tossisce

Buon lunedì occupato

Mantova è la capitale della cultura ma anche della chiusura.

Chiusura della Burgo, chiusura della Ies, vendita della Versalis, difficoltà della Belleli le cui maestranze, nei giorni scorsi, hanno scioperato perché pare che, nonostante ci siano commesse, la proprietà, che non è più della famiglia che l’ha creata e di cui porta il nome, intende tagliare e pare voglia partire, come sempre succede, dai posti di lavoro.

Il motivo, come detto, non sta nelle mancate commesse, che ci sono, ma perché sono stati persi, negli ultimi anni, fior di milioni a causa anche delle mancate richieste dovute al basso costo a cui è giunto il barile di petrolio e all’embargo europeo nei confronti della Russia.

Se la situazione delle commesse, nell’area petrolio è in crisi, non lo è però per coloro che processano urea per i quali Belleli è fornitore qualificato.

Passivi di bilancio ci sono ma buone prospettive di commesse pure, per cui la palla, a questo punto, non è più in campo economico ma diventa tutto politico e di politica aziendale.

Una nuova chiusura, con perdita di posti di lavoro, non è certo sostenibile da un territorio che già ne ha subite due pesanti, di chiusure, e il cui rilancio passa, inevitabilmente, dalla riapertura dei siti dismessi e, per ora, i progetti si chiamano Lattughino nell’area IES e Cartoncino in quella ex Burgo anche se qui si apre il capitolo VIA per il termovalorizzatore che la società aquirente, sostiene essere solo una lungaggine che il mercato non perdonerebbe.

Ma questa è altra partita.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

 

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