Astenersi perditempo

Astenersi perditempo

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Il nostro voto conta uno ma conta

Buona domenica votante

Oggi andranno alle urne, tra le 7 e le 23, circa 13 milioni di Italiani per eleggere chi li amministrerà per i prossimi anni.

Nella nostra provincia saranno otto i sindaci nuovi che da questa notte o domani mattina potranno indossare la fascia tricolore.

In questa campagna elettorale piuttosto aspra, come sono aspre le competizioni elettorali, è spuntato un civismo estremo (tutti si dicono lontani dai partiti) e lo spauracchio, reale, dell’astensionismo.

Mai come in queste elezioni in cui anche un voto, e quando dico uno, conta, si capisce quanto sia importante il proprio voto.

Dove non ci sono ballottaggi, vince chi ha un voto in più, e ripeto uno vale uno, non è una dicitura generica. Addirittura dove si è presentata una sola lista (Redondesco) se non si raggiunge la metà + 1 dei votanti, non si eleggerà nessuno e quell’uno è uno.

A Quingentole, qualche anno fa, un voto di scarto ha fatto la differenza, e poteva essere proprio quello di chi, per pigrizia, protesta o altro è rimasto a casa.

Siccome sono convinto che non è vero che sono tutti uguali, soprattutto quando in lista ci sono persone con le quali siamo cresciuti, abbiamo giocato, beviamo una caffè o una birretta assieme quasi quotidianamente, usare l’astensione è un non uso.

L’astensione va bene solo per i perditempo, come dicono gli annunci di vendita dell’auto o di affitto delle case.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

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