La frode della false civiche

La frode della false civiche

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Dopo lo spoglio di civico nemmeno le briciole

Buona domenica etica

Cosa direste se vi rifilassero prosciutto crudo di Kiev al posto del crudo di Parma di S. Daniele o di Sauris?

Immagino che riterreste l’azione commerciale mesa in atto, una truffa, a dir poco.

E cosa direste se votando domenica scorsa un civico, scoprite il lunedì che invece era un falso camuffato?

Non so voi, ma a me sembra, anche questa, come quella del prosciutto, una truffa bella e buona.

L’origine e il motivo della truffa sta nel desiderio, legittimo, di catturare sempre più voti e consensi per cui, siccome il brand partito, per ora non tira più, meglio cambiare logo e nome.

Deve essere questo il ragionamento di chi, civico per tutta la campagna elettorale, diventa il festeggiato dal partito di riferimento il giorno della sentenza, come è avvenuto per buona parte degli eletti negli otto comuni mantovani chiamati a rinnovare le loro amministrazioni domenica scorsa.

Sono convinto che partiti e movimenti siano indispensabili in una democrazia matura o quasi matura, mentre non lo è la frode e la mancanza di etica di chi chiede il voto sputando sulle proprie origini e convinzioni che riappaiono a giochi conclusi.

La credibilità e la trasparenza di un amministratore, si misurano anche da questi atteggiamenti.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

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