Come un’epidemia

Come un’epidemia

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Scia di incidenti in moto

Buona domenica illesa

Anche oggi le pagine dei due quotidiani locali sono riempite da annunci di incidenti, mortali, sulle strade.

Da quando la stagione si apre e le moto escono dai garage, statisticamente almeno un morto ogni due giorni compare in prima pagina per poi passare nelle pagine interne al momento dei pianti e dei saluti.

Quando un numero diventa statisticamente rilevante, come è questo il caso, è opportuno farsi e fare delle domane sulle cause di quella che è una epidemia giovanile perché colpisce prevalentemente la fascia che va dai ventenni ai quarantenni.

Mi raccontava un amico motociclista che giunto in Svizzera con altri amici centauri, sono stati fermati dalla Polizia stradale di quella nazione, fatti accomodare in una saletta e istruiti a modo sulla rigidità del codice della strada di quel paese che è poi simile al nostro, codice, ma dove non vengono tollerate, ad esempio, il superamento di code da parte delle moto che devono rimanere, come fossero delle auto, al posto loro spettante sino a che l’ingorgo termina e non zigzagare tra i mezzi pur di raggiungere la testa della fila, pena il ritiro del mezzo, oltre alla multa.

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Basterebbe andare a Roma o a Genova per capire come questa semplice norma di sicurezza, per tutti, non solo per i centauri, è disattesa quotidianamente per poi riflettersi sulle strade e autostrade ingorgate dei fine settimana estivi.

C’é troppa tolleranza da noi, assieme a una certa dose di imperizia e spregiudicatezza dei piloti?

Io credo di si.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti