L’occhio collettivo

L’occhio collettivo

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Percorso giusto per vigilare

Buon venerdì vigilante

Più occhi guardano, più cose si vedono.

Se poi c’é un interesse comune, il risultato è garantito.

Mi riferisco al controllo delle nostre acque da parte degli innumerevoli pescatori dilettanti (i professionisti sono spariti assieme al pesce vero), che oltre a fissare speranzosi, il galleggiante delle loro lenze, annotano e denunciano la presenza di strani movimenti e strani loschi individui che predano pesci e ambiente.

Proprio l’insieme di occhi ha sventato l’ennesimo colpo, dei soliti predoni, che avevano già steso, a zig zag, nella vallazza, tra il porticciolo di Pietole e la botte sifone di Formigosa, 4000 metri di reti per catturare pesci al sapore di fango, di mercurio e di cloro, da rivendere anche sui nostri mercati e non solo su quelli dell’est da dove, i ladri ittici, provengono.

Il Po, ma anche i nostri laghi e fiumi, sono al centro dell’attenzione di questi criminali della salute pubblica e del territorio, che sfrecciano sulle acque, dove si dovrebbe andare a pochi nodi, con mezzi che già, visti da riva, dichiarano delle loro male intenzioni e della loro arroganza, perché sfrecciare dove non si può, sapendo di avere a bordo materiale vietato, può solo essere da “presuntuosi sboroni”

Questa volta, l’occhio collettivo, ha vinto; la strada solidale è il percorso giusto anche per vigilare sulle case e sui danni all’ambiente.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti