Le bonifiche rinviate dei distributori di benzina dismessi

Le bonifiche rinviate dei distributori di benzina dismessi

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Buon lunedì bonificante

In Italia ci sono ancora molti distributori di carburante, nonostante la diminuita redditività, come hanno denunciato ieri i gestori mantovani riuniti in assemblea.

A nord delle alpi, senza dover andare ancora più su, i distributori, anche grandi e com molte pompe, sono gestiti da una sola persona che fa da cassa per tutti gli oggetti e a volte i cibi e il fumo che la stazione propone e in più incassa i soldi dei rifornimenti di carburante fatti autonomamente dagli automobilisti.

Come mai da noi questo non avviene se non sporadicamente?

Le stazioni nostrane, bene che vada hanno un lavaggio e un meccanico, qualche ciondolo o deodorante per interni e nulla più.

Questione di cultura, di scelte commerciali, di licenze?schermata-2016-11-07-alle-07-12-41

Non lo so. Ho notato e segnalo la differenza, immagino anche remunerativa e segnalo anche che i vecchi distributori dismessi, quasi tutti di proprietà delle società petrolifere, rimangono al loro posto per mesi se non per anni e il motivo è sempre quello: i costi della bonifica dopo la dismissione.

Piuttosto di spendere si lasciano in vita o recintati con siepi di plastica arancione, magoni, sia da guardare che da digerire, con sotterrate cisterne che non si sa più bene cosa contengano.

Un buon censimento e conseguente abbattimento con bonifica, di questi manufatti abbandonati o obsoleti, farebbe bene all’occhio e anche alla salute.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti