L’occhio del pescatore. Arma contro il bracconaggio

L’occhio del pescatore. Arma contro il bracconaggio

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Buon martedì vigile

Siccome il Danubio, depredato dal bracconaggio, non ha più pesce, vengono a prenderlo nei nostri laghi e nei nostri fiumi.

Sino a poco tempo fa hanno agito indisturbati non essendoci una legge precisa che potesse colpirli; adesso, i bracconieri dell’Est, perché da li provengono e vendono il pesce al mercurio che prendono dal lago inferiore e nella vallazza, possono essere perseguiti e puniti.

Se beccati rischiano da due mesi a due anni di galera, ma sembra che questo non faccia paura, ma soprattutto fa più paura, a chi li manovra e li organizza, la confisca dei mezzi con cui depredano e trasportano.

Adesso che c’è finalmente uno straccio di norma servono uomini e segnalazioni.

Sugli uomini e sui mezzi, inutile fare conto, sappiamo come sono messe le finanze dello Stato, allora credo che per non perdere parte, o tutto il nostro patrimonio ittico, ci sia da mobilitare l’esercito dei pescatori amatoriali che costeggiano le sponde.

Non si può certo chiedere loro di rischiare la vita affrontando energumeni pronti a tutto pur di difendere la loro rete lunga chilometri pronta a ingabbiare pesce attraversando tutta la vallazza, ma dare un numero unico di telefono da chiamare come si fa per gli incendi, e gli incidenti stradali o i furti, sarebbe la logica scelta funzionale perché mille occhi vedono molto ma molto più di 10.

A risentirci domani Grazie

@robertostorti