C’é chi si ubriaca e c’é chi glielo vende

C’é chi si ubriaca e c’é chi glielo vende

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Buon lunedì sobrio

Tra minorenni che vanno in coma etilico quasi ogni we e alcolisti noti che passeggiano sulle auto in sosta, la cronaca é piena di ubriachi così come sono pieni i we.

Lo sballo é da almeno 15 anni la ricerca principale del fine settimana e non dobbiamo meravigliarci, o essere ipocriti, perché se c’é chi sballa c’é chi fa sballare vendendo alcool anche a chi non dovrebbe.

Piazza Cavallotti a Mantova non é mai stata un luogo di ritrovo per alcool dipendenti come da quando é stato aperto 24 h un supermercato che vende, non somministra, anche alcolici.

La distinzione tra vendita (bottiglia chiusa) e somministrazione (bicchiere) é forse l’ipocrisia massima delle attuali norme e leggi.

Credo che dobbiamo adeguare le norme, oltre che chiedere ai genitori di fare i genitori almeno sino a 18 anni dei loro pargoli, che sono minorenni anche se vorrebbero tanto non esserlo, almeno per lo spritz aggiunto.

Cambiare le norme é doveroso soprattutto quando si verifica che l’etica del barman e del venditore é più orientata al profitto che non al rispetto della generica norma che vieta l’alcol ai minori e ai già cotti duri.

A risentirci domani. G