Con l’estinzione dell’artigiano si perde la cultura del saper fare

Con l’estinzione dell’artigiano si perde la cultura del saper fare

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Buon sabato manuale

Prosegue l’emorragia dell’artigianato nella nostra provincia.

Il 2016 ha bruciato 953 imprese a fronte di 743 nuove iscritte con un saldo negativo di 210 artigiani che hanno gettato la spugna.

Nel commentare il rapporto 2016 della nostra Camera di Commercio, il Prof Lasagni, docente di Economia applicata all’Università di Parma, ha ricordato che quella della emorragia in atto dei lavori artigiani, é una ferita aperta perché con le imprese artigiane scompare una cultura del saper fare che “racconteremo ai nostri figli come fosse una piccola favola”.

Vorrei essere meno pessimista visto che lavori che si davano per estinti come il ciabattino il sarto e il riparatore di biciclette, sono di fatto ricomparsi, perché la crisi economica aguzza l’ingegno e poi perché, delle cose fatte bene, senza fretta e soprattutto fatte come si deve, abbiamo sempre bisogno e voglia.

I numeri, però, purtroppo parlano chiaro ma io penso che tra quei numeri, oltre a chi smette per anzianità, per burocrazia e per un accidente della storia personale, ci siano anche tante impresine, sopratutto edili, improvvisate da ex manovali, che con la cultura del saper fare, avevano poco da spartire.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti