Più spese in manutenzioni e meno in algoritmi e manager

Più spese in manutenzioni e meno in algoritmi e manager

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Buon venerdì manutenuto

Non occorre attendere la relazione delle commissioni d’inchiesta, nazionali e regionali, per sapere che il disastro ferroviario di ieri mattina é dovuto a quei 23 centimetri di binario mancante che l’algoritmo del programma informatico di manutenzione non aveva contemplato o, forse, nemmeno previsto.

Ponti che si sfaldano, canali che si intasano, tombini che non tirano, passaggi a livello che non si chiudono o non si aprono e binari che si sciolgono, sono tutti figli dello stesso padre: il manager che vuole risparmiare e l’algoritmo informatico che non funziona come gli occhi di un addetto.

Risparmiare sulla manutenzione non é un risparmio ma una spesa che ricade sulle migliaia di persone che con i ponti chiusi fanno il giro dell’oca per andare al lavoro, altri che arrivano o partono con treni perennemente fuori orario e in ritardo e così, frantumando il costi, l’azienda, e il manager di turno, dimostrano di risparmiare, spalmando il disagio e il costo sulla moltitudine di contribuenti.

Se invece di raccontarci, in questa sterile campagna elettorale, solamente panzane e promesse irrealizzabili, ci parlassero di come intendono manutenere il paese tutto, andremmo a votare più volentieri e forse in di più.

Più manutenzioni, più manutentori, meno inutili e dannosi algoritmi e meno manager che si fidano solo delle macchine e delle previsioni che non delle segnalazioni dei propri umani tecnici.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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