Buon venerdì trasportabile
L’unica autostrada che lambisce il territorio mantovano è la A22 che unisce Modena al Brennero.
Sono 314 km di nastro di asfalto, percorsi, quotidianamente, da auto, ma soprattutto camion sia da sud a nord che viceversa.
Immaginate un treno con circa 15.000 vagoni, uno dietro l’altro, (il sorpasso è vietato su tutto il percorso ai TIR e ai mezzi trainanti rimorchio, anche ro
ulottes), per cui l’immagine del convoglio ferroviario, su gomma, diventa reale.
Contrariamente ai treni, qui, i motori, sono tanti quanti i vagoni; se poi si pensa che l’ideale convoglio c’è anche nella direzione opposta si riesce a immaginare quanto sia l’impatto con l’aria, il rumore, i rischi fisici e non solo ambientali, per tutto il territorio.
La A22, è una gallina dalle uova non d’oro, ma di platino, perché il suo valore, cioè i suoi utili, continuano a crescere e, in parte ritornano sul territorio, sia sotto forma di lavori, sia sotto forma di moneta sonante, con i dividenti distribuiti agli Enti (Comune di Mantova, Camera di Commercio e Provincia) che posseggono azioni.
Il bilancio 2017 ha fruttato 750.000 € al Comune di Mantova, 900.000 € alla CCIAA, 1.100.000 alla Provincia ma ha allontanato, ancora di più, l’utopia dei prodotti a KM zero, perché, nonostante i pedaggi tra il 2016 e il 2017 non siano variati, sono aumentati i mezzi transitanti, e paganti, e conseguentemente anche introiti e dividendi, nonostante il divieto di sorpasso tra Tir su tutto il percorso
Divieto che crea, dove ci sono solo due corsie, ed è il caso del tratto mantovano, due colonne parallele di veicoli a velocità costante: sulla corsia più a destra i tir, incolonnati, su quella di sorpasso, le auto, anch’esse ben incolonnate.
Così va il trasporto, per ora.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
