Tredicenne sbronza. Qualche adulto c’entra.

Tredicenne sbronza. Qualche adulto c’entra.

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Buona domenica sobria

I quotidiani locali aprono entrambi con la notizia della ragazzina tredicenne trovata quasi in coma etilico, svenuta, davanti all’ingresso di una sala cinematografica.

Riporto i titoli per chi non li avesse visti: “Sbronza a 13 anni finisce al Poma” dice la Voce; “Sviene per l’alcol a 13 anni” fa eco la Gazzetta.

Nonostante il riferimento all’ospedale che uno riporta e l’altro meno, la sostanza é la stessa: si sta abbassando l’età dello sballo, sballo celebrato ogni fine settimana da noi adulti sia nei post sui social che nella pratica con le strade invase da beventi con il calice in mano, davanti ai bar più alla moda del momento, dalla sera del venerdì a quella della domenica.

Come non pensare che ci sia chi ci imita già in tenera età.

Credo che non si possa negare la responsabilità di noi adulti, che passa per il barista che chiude gli occhi per aumentare l’incasso somministrando alcol a chi non potrebbe ricevere se non un bicchiere d’acqua, ai passanti adulti che vedono e non fanno o dicono nulla, per finire, e li tengo per ultimi, ai genitori che é bene tengano occhi e orecchie aperte sui figli che hanno messo al mondo.

Normale che i ragazzi ci guardino, ci contestino, anche imitandoci, preferibilmente in negativo.

Non é però normale che gli adulti, volendosi sentire eternamente giovani, non facciano gli adulti.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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