
Buon giovedì abbattente
Non sono solo i marchingegni elettronici ad essere costruiti per rompersi il giorno dopo la scadenza della garanzia, anche le opere edili, o meglio l’edilizia economico popolare, é a obsolescenza programmata.
Ognuno di noi, pensando alle case popolari, prima degli IACP, poi dell’Aler, si rende conto che se anche le regalano, come ha fatto il Demanio con i palazzi di via 8 Marzo in Valletta Valsecchi e Via Loria a Pompilo, é meglio abbatterle che “riattarle”.
Mi ha sempre colpito il diverso modo di intendere gli immobili che c’é in America del Nord e anche nell’Europa del Nord.
Da noi, il bene edificato é un unicum tra terreno ed edificio; negli altri paesi la distinzione rimane, perché l’area, la sua collocazione e il suo costo sono diversi e valutati in modo separato dalla mera costruzione la quale, normalmente non viene riatatta ma abbattuta e poi ricostruita.
Alle stesse conclusioni pare sia arrivata l’Aler di Brescia, Mantova e Cremona a proposito degli immobili di via Loria e 8 Marzo, perché, per abbatterli, servono solo 200.000 euro, molto meno dei costi di recinzione e sorveglianza di immobili che non vuole nessuno.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
Immagine tratta da Google Maps