Appalti: perché premiare il maggior ribasso?

Appalti: perché premiare il maggior ribasso?

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Buon sabato appaltante

Stanno arrivando le offerte per gli appalti dei primi cantieri di Mantova Hub e, con l’apertura delle buste, iniziano le prime sorprese e polemiche.

Per il primo lotto di lavori, (11 milioni di stima), si sono presentate 7 imprese e solo tre sono arrivate in finale, per usare una terminologia sportiva.

Siccome la gara premia l’offerta più economicamente vantaggiosa, attraverso i punteggi attribuiti al ribasso si capisce che tra le tre concorrenti, due sono abbastanza vicine alla stima fatta dai tecnici, hanno infatti preso 1,24 punti, cioè poco meno del costo stimato dai tecnici appaltanti, l’altra 8,34, con un ribasso notevole e, la prima della classifica provvisoria, con 20 punti, propone, evidentemente, un ribasso eclatante, sempre desumendolo dal punteggio attribuito a questa voce.

Se uno offre molto ma molto meno della stima fatta dai tecnici, i problemi sono almeno due.

O i tecnici della stazione appaltante non sanno fare il loro mestiere prevedendo costi troppo alti, o l’offerente il ribasso gioca, o giocherà sporco, con materiali o altri trucchi, come stiamo assistendo alla girandola attorno al ponte di S. Benedetto dove un giorno manca il cemento e l’altro viene chiesto un anticipo economico per poter procedere.

Non sono convinto che si debba premiare il maggior ribasso, anzi, diffiderei proprio di chi si allontana troppo dalle valutazioni di mercato fatte da chi ha pensato i costi dell’opera.

Storia, professionalità, serietà e, soprattutto solidità economica pregressa, dei proponenti, sono più garantenti che il metodo del massimo ribasso.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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