Il bracconaggio ittico non é ancora reato

Il bracconaggio ittico non é ancora reato

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Buona domenica ittica.

Il bracconaggio che subiamo nelle nostre acque, non é ancora un reato.

I colpevoli possono solo essere multati con una semplice contravvenzione.

Forse é anche per questo che il Po, ma anche il Mincio sono oggetto di attenzione dei predatori di pesci siluro, carpe, carcassi, cefali, breme; predatori generalmente Rumeni, Albanesi o Moldavi.

I paesi dell’est sono i mercati di riferimento e solo ora si stanno accorgendo che mangiamo mercurio, assieme alle candide carni.

Il danno, calcolato dall’Università di Ferrara, é di un calo del 30% della fauna ittica per un giro d’affari illecito di circa 20.000 euro a settimana.

Lo scorso anno, sono stati stanziati tre milioni di nostri euro, per fronteggiare il fenomeno, soprattutto per pagare lo smaltimento del pesce sequestrato che, essendo inquinato, non può certo essere donato alle varie mense ma solo smaltito, a pagamento, come rifiuto speciale.

Rendere questo triste fenomeno, pericoloso per l’uomo e per l’ambiente, un reato , non lo cancellerà ma darà certamente più forza e vigore alle forze dell’ordine per contrastarlo.

Il disegno di legge, per far diventare il bracconaggio un reato ambientale, é fermo al Senato.

Speriamo non si perda altro tempo.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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