Goccia a goccia

Goccia a goccia

Condividi

Buon giovedì irrigante

La drammatica e inquietante foto del Po, ridotto a un rigagnolo, che compare sulla prima pagina della Gazzetta di Mantova, e che ripropongo a corredo di questo parere, porta in primo piano il problema delle coltivazioni del nostro territorio, assetato.

A quanto pare, l’alto mantovano avrà, almeno sino a metà luglio, acqua garantita dal buon livello del Garda mentre, il basso mantovano, soffre e soffrirà perché se è vero che da lunedì primo aprile, i Consorzi di bonifica potranno concedere prelievi di acqua dai canali, a è anche vero che ci sono i canali ma l’acqua non c’è.

Colture in auge come barbabietole, soia e riso sono calate del 50%, del 15% e del 12% ed è in sofferenza l’erba medica, fonte principale, essenziale e indispensabile, per il latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano.

In assenza di abbondanza d’acqua, la tecnologia, associata alla perspicacia di alcuni coltivatori, riporta in auge il sistema di irrigazione goccia a goccia, inventato da un tedesco all’inizio dell’ottocento e perfezionato dagli Israeliani negli anni trenta del secolo scorso.

Usando il goccia a goccia, per il mais, solo nella nostra provincia, si risparmierebbero 58 Milioni di m3 di acqua (-25%), -20% di risparmio d’acqua per il pomodoro e addirittura un -38% se si usasse il sistema anche per la vite.

Se la necessità aguzza l’ingegno dei coltivatori, è anche vero che dobbiamo agire tutti, per non trovarci, domani, desertificati, cambiando stili di vita e abitudini.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.

@robertostorti

Condividi