Non dobbiamo rassegnarci

Non dobbiamo rassegnarci

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Buon venerdì non rassegnato.

Non possiamo rassegnarci alle porte dei treni di Trenord che non si aprono o non si chiudono.

Ieri mattina, 200 persone sono state lasciate a piedi, in stazione a Mantova, proprio perché le porte del treno erano bloccate.

Duecento persone, dovevano partire alle 6,41 e invece sono rimaste a Mantova sotto la pensilina della stazione perché non é stato nemmeno proposto un servizio sostitutivo.

Chi doveva andare é arrivato con due ore di ritardo a Milano e si può immaginare cosa significa sia per chi aveva appuntamenti sia per chi doveva timbrare il cartellino.

I danni sono ribaltati non sull’inefficienza di Trenord e sui suoi dirigenti, ma sugli utenti che pagano due volte, con le tasse alla Regione e con il titolo di viaggio, biglietto o abbonamento che sia.

Non so se Trenitalia sia meglio, ma Trenord é la prova provata, da ormai troppo tempo, che la Lombardia sarà anche la Regione più ricca d’Italia, ma non ha una azienda che sa fare il mestiere di trasportare a destinazione chi si affida ai suoi servizi.

Cambiare si può, ma soprattutto si deve e non ci si può rassegnare o essere fatalisti, perché le porte, in genere, ma soprattutto quelle dei treni, sono progettate e manutenute, per aprirsi e chiudersi e non per rimanere bloccate.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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