Giocare anche l’anima

Giocare anche l’anima

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Buon giovedì indipendente

Qualsiasi forma di dipendenza é un grande segnale di disagio che arriva da qualche nostra parte recondita.

Lo é il tabagismo, l’alcolismo, e ancora di più chi dipende dal gioco d’azzardo.

Nella nostra realtà sono circa 7.800 le persone che sono patologicamente dipendenti dal gioco, al punto da “investire” ogni mese più di 2000 euro, convinti che prima o poi la fortuna girerà dalla loro parte.

Alla fine dell’anno spendono, mediamente 26.000 euro ciascuno, e ne perdono circa 6000, coinvolgendo non solo famigliari ma anche amici, compagni di lavoro, fidanzate/i e mogli o mariti.

Si può guarire da questa che é una vera e propria malattia?

Secondo gli specialisti del Ser. D (Servizio per le dipendenze dell’Asst di Mantova) si, purché tutti, ad iniziare da chi é più sensibile, come le associazioni di volontariato, stiano con le antenne attive per intercettare l’inizio del disagio.

Ognuno si occupi degli specifici disagi che ha deciso di seguire, ma tenga occhi e orecchie aperte per segnalare ed aiutare chi perde l’anima, giocando, sperando che il banco, che vince sempre, si trasferisca nelle sue tasche.

Forse non si debellerà questo tarlo, ma diminuire i danni potrebbe essere possibile.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#FotoNONmie tratte dalla rete

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