Brenino

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la partita vista da Ciffo

Quando la maestra mi scriveva “benino” sul compito, dovevo esser contento perché si trattava d’un bel voto, ma… c’era un “ma”: non era un “bene”, e voleva dire che poteva andar meglio. È quel che si deve dire del Mantova a Breno, dove s’è vinto, ma… non solo s’è beccato il classico golletto che ci ha fatto star male fino alla fine; gli è che forse ha un po’ di ragione il mister brenese Tacchinardi, secondo il quale la sua squadra ha dominato, e il Mantova “non gioca bene ma sta facendo un grandissimo campionato”. Il Brando risponde che si tiene buoni i 3 punti della partita e i 41 del girone d’andata che gli han valso il titolo di “campione d’inverno”. Decidete voi chi ha ragione e buon Natale a tutti.

Dopo avere sbagliato, al 3′, un gol che sembrava già fatto, lo Scotto si rifà al 22’ sfruttando  il cross di Galazzini e il pasticcio portiere-difensore (che per chiarezza non è non disegnato nella posizione 1 ma solo nella posizione 2, quando tenta inutilmente di riprender la palla rotolante verso lo Scotto, che stavolta non può proprio sbagliare). (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Raddoppio al 9’ della ripresa: gran lancio di Giorgi per il Guccione che pallonetta elegantemente. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il meritato gol brenese al 38’: cross dalla sinistra, testa d’un tal Capitanio, palla tra Aldrovandi e Adorni, classico “l’è tua l’è mia l’è morta a l’ombria” (Gianni Brera) e zampata d’un certo Crea creator d’affanni finali. Ma par fortüna l’è fnida bén. Auguri. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

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