Vitamine mantovane in pillole energetiche

Vitamine mantovane in pillole energetiche

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Buon Gennaio Venti e – Venti da Maria Vittoria Grassi a tutti gli appassionati di storie mantovane e curiosità.

La pillola del giorno oggi vi offrirà una spolverata panoramica di detti proverbio o credenze di tipo meteorologico relativi al periodo: un’incursione nella saggezza popolare dei nostri predecessori in tema di precipitazioni, neve, previsioni e quant’altro.

Partiamo dal vento: sentiamo parlare di vento artico, di vento siberiano (c’è anche il Blizzard, che a me ha fatto venire in mente, per curiosa assonanza, il blisgàr, o sbrisciàr , lo scivolare particolarmente probabile in questi giorni di ghiaccio). Comunque anche il nostro vento, padano e locale, assume vari nomi interessanti  (bisabòga, folèt, garbin …) e, in più, dalle nostre parti si tramanda l’esistenza della Venta, cioè la moglie del vento.

Dice la leggenda che soffia solo di sera, quando il marito torna a casa, sfinito del suo consueto lavoro, e se ne va a letto. Allora la venta scappa, su e giù per le strade e i campi: solleva polvere, sbatte le imposte, scuote gli alberi, ruba cappelli e fa rotolare barattoli, lanciando gemiti e fischi. Solo dopo almeno due ore di scorrazzare serale la Venta, soddisfatta, se ne torna a letto.

Anche la neve ha parecchi nomi: nef, fiòca, falive, falùstre ad nef ..). Dice il proverbio: la nef, prima ad Nadal, l’è màdar, dopo Nadàl l’è madrégna, però si dice anche sota l’acqua g’à stà la fam, sota la nef g’à stà ‘l pan.

E una volta nevicava ben di più e “sbrisciàr, o sblisgàr in s’la nef” era assai più frequente, oltre che un passatempo a buon mercato per i ragazzi.

E poi ci sono i detti e le previsioni circa il mese di Gennaio…  Ad Esempio: Gennaio asciutto granaio grasso, oppure Fa felice il bottaio chi pota in gennaio, e ancora Gennaio non lascia galline in pollaio.

A proposito di quest’ultimo detto si fa riferimento al fatto che le galline ricominciavano a deporre le uova (s’intende nei pollai di una volta) dopo la muta delle penne e che, se le uova non comparivano, ahimé, il destino della gallina era segnato: dal pollaio finiva in pentola.

E siccome una gallina tira l’altra, vi ricordo il curioso ma efficace proverbio che allude alla povertà di mezzi alimentari di una volta (e speriamo limitato a tempi lontani): “Quando il povero mangia la gallina o è ammalato lui o è ammalata la gallina!”.

Basta, la pillola di oggi dovrebbe avervi dato energia mantovana per qualche tempo: alla prossima, un grazie e  il solito affetto da

Maria Vittoria Grassi

Immagini di repertorio tratte dalla rete

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