La mafia del pesce e quella del prosciutto

La mafia del pesce e quella del prosciutto

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Buona domenica ittica

Ieri, a Gonzaga, nei saloni della Fiera Millenaria, si è svolto un convegno sul bracconaggio ittico, nell’ambito della manifestazione fieristica sulla pesca alla carpa e al siluro.

Il Po e i suoi affluenti, nell’area lombardo-veneta, sono i luoghi privilegiati dai bracconieri, soprattutto Rumeni, per pescare, come mezzi illeciti e altamente distruggenti l’ambiente, tutto quanto sembra pesce, per trasportarlo, su mezzi nemmeno refrigerati, sui mercati dell’est, soprattutto Ungheresi.

Il problema del bracconaggio ittico, nasce oltre che dalla domanda dei consumatori dell’est che ignorano, forse, l’origine del prodotto, anche e soprattutto da una nostra legislazione carente, se non inesistente per quanto riguarda il bracconaggio del pescato.

Oltre al lavoro e agli arresti svolti, coordinati, soprattutto, dalla Polizia Rumena, credo che se si informassero bene i consumatori Ungheresi dei pericoli che corrono, nutrendosi dei nostri pesci rubati; col calare della domanda diminuirebbe anche l’offerta.

Sarebbe opportuno, però, che anche noi consumatori italiani venissimo informati e aggiornati sui prosciutti crudi che costano meno delle ossa del maiale, perché, oltre alla mafia del pesce, a est, c’è pure quella del prosciutto.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

#fotoNONmie Immagini di repertorio.

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