L’inverno che non c’é

L’inverno che non c’é

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Buon mercoledì acclimatato

Sta per concludersi, con questo mese, l’inverno che non c’è stato.

Tutto sopra la media circa le temperature massime e minime, tutto sotto la media per quanto riguarda le precipitazioni avvenute, solo a novembre, poi niente più.

Chi e come pagherà tutto questo?

L’agricoltura è la prima a segnare il rallentamento di passo, poi, le assicurazioni agricole, poi noi consumatori.

Lascio per ultimi i consumatori perché il reale specchio sono le liquidazioni dei danni pagati dalle assicurazioni, liquidazioni e indennizzi che ammontano, nel mantovano/cremonese a 100 milioni negli ultimi 5 anni (20 milioni/anno) contro gli 80 dei 40 anni precedenti, (2 milioni/anno).

Anche chi non è avvezzo ai numeri capisce, al volo, la sproporzione, perché il tempo è così cambiato che anche chi vive sulla probabilità del rischio è diventato a rischio.

Ci dovremo adattare al clima, è il refrain che ci sentiamo ripetere, ma probabilmente ci dovremo adattare, prima, al rincaro dei frutti della terra e delle assicurazioni.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#fotoNONmie Immagini di repertorio.

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