Senza genitori, la didattica a distanza non funzionerebbe

Senza genitori, la didattica a distanza non funzionerebbe

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Buon mercoledì educante

Non è possibile pensare all’edilizia con esenzioni sino al 110% dei lavori e non pensare all’istruzione, abbandonata da febbraio, quando tutte le scuole e le università hanno chiuso i battenti.

Un Sindaco ha deciso di usare le aule, che sono sue, o meglio del Comune, e non del Ministero dell’Istruzione, per fare quello che qualsiasi educatore sa bene e cioè riprendere, con tutte le cautele del caso, la vita scolastico-educativa.

Siamo al paradosso: di fronte a un Ministero che solamente rimanda a settembre, praticamente se stesso, un Amministratore che si preoccupa di fare quello che dovrebbe venire prima di ogni altra rinascita, cioè l’istruzione, viene stoppato dal rimandato.

Per fortuna non ha preso paura dei fantasmi e ha ricavato 55 posti sicuri, ha ricevuto, per ora 25 domande, oltre al diniego o rimprovero o minaccia dal Ministero.

Praticamente nel resto d’Europa, o parzialmente o integralmente, le scuole hanno riaperto, da noi oltre a chiedere ai genitori di portare la carta per fotocopie e quella igienica, ora si chiede di fare anche i bidelli e gli insegnanti, perché è chiaro che la didattica a distanza, senza i genitori, funzionerebbe a metà o forse non funzionerebbe affatto.

A risentirci, o a rileggerci, ala prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#fotoNONmie Immagini di repertorio

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