E all’improvviso rispunta l’App di prossimità

E all’improvviso rispunta l’App di prossimità

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Buon martedì spuntante

Se i produttori di telefonini usassero lo stesso marketing che usa il governo per la App (applicazione) di prossimità al fine di tracciare l’andamento dei contagi, venderebbero, forse, meno della metà di quanto invece riescono a fare, creando attesa e desiderio sui nuovi modelli.

Per la App di prossimità, che venerdì partirà in fase sperimentale in 3 regioni, a parte l’annuncio iniziale, silenzio tombale, adesso rispunta solo dopo che i colossi del web stanno aggiornando tutti i sistemi operativi dei nostri telefonini.

Non si sa bene nemmeno la percentuale minima di coloro che, su base volontaria, la installerà e userà, per rendere efficace le osservazioni; c’è chi dice 60%, chi il 30%, chi il 10%.

Misteri della statistica.

Quello che conta, come chiedono anche i ministri di Germania, Francia, Italia, Spagna e Portogallo è che i dati valgano anche oltre i confini, perché non ci si salva, mai, da soli.

Si discuterà sulla privacy; inutilmente, perché già, chi ha in tasca uno smartphone acceso, è tracciato da Google Maps, e da altre app attive e geolocalizanti.

Poi uno può decidere che ama più essere spiato dai big privati che da uno Stato, ma deve saperlo che già c’è chi sa dove è stato ieri sera alle 18,32.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione

@robertostorti

#fotoNONmie Immagini di repertorio

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