Şbalinà

Şbalinà

Condividi

“Şbalinà”, in mantovano significa più o meno “şbalestrato”, “fuori dal normale”, a volte anche con una nota di simpatia. È il caso di questo nostro Mantova, che va da un estremo all’altro con sconcertante disinvoltura: da una partita persa in casa praticamente senza giocare (e da 2 soli punti racimolati in 6 partite), a questa esagerata vittoria esterna.

“Dev’essere punto di partenza”, scrive la Gazzetta; d’accordo, ma ricordo di avere scritto, dopo la prima goleada (4ª giornata, 5-1 al Perugia): “sperém ch’la sia n’inviàda”, salvo perdere subito dopo in malo modo con la Sambenedettese. E siccome quando ne abbiam preso 6 al Martelli dal Padova ho citato Boskov (“meglio perdere una partita 6-0 che perderne sei 1-0”) adesso mi vien da dire che darebbe stato meglio vincerne cinque per 1-0 piuttosto che una 5-1. Insóma, démas na regolada par piaşér, sübit, mercoldì con l’Arezzo.

NB. Ho disegnato il mister imolese Catalano che si batte il petto perché ha commentato la sconfitta recitando il “mea culpa”. In effetti, il 5-1 sarà certo merito ”nostro”, ma “loro” ci hanno proprio dato una mano, come si può vedere dai disegni dei gol.

6’. Gran recupero di Gerbaudo (1), che “salta” (letteralmente) un avversario e, (2) al volo, crossa per Guccione: il capitano (1) stoppa, avanza e (2) sinistreggia golleggiando con l’aiutino di Siano portierino. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

22’. Su cross dalla destra, appena “spizzato”, s’avventano il Checchi e un imolese, che finiscono a terra (l’imolese reclama un fallo) alzando la palla a campanile; e lo Zanandrea precede tutti con testata vincente. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

24’. Di Molfetta realizza il rigore guadagnato da Pinton, che confessa: “quando l’avversario mi ha messo le mani sulla schiena ho preferito prendermi il rigore anziché tirare in precario equilibrio” (Gazzetta). (clicca sul disegno per ingrandirlo)

1’ della ripresa. Guccione danza sulla destra e crossa per Cheddira che quaterneggia. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

35’. Gol della bandiera rossoblu, opera del bravo Aurelio che (1) stoppa, sterza e (2) mette nell’angolo. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

45’. Zibert controlla da maestro in area un passaggio-fucilata, poi tira o crossa contrastato; palla a Zigoni che non può fallire la cinquina. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Fu vera gloria? Ancora una volta: “vedarém ben bèla”, perché coi şbalinà “non si sa mai com’èla”.

.

Condividi