Luciano Ligabue “Buon compleanno Elvis” (1995)

Luciano Ligabue “Buon compleanno Elvis” (1995)

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Luciano Ligabue
“Buon compleanno Elvis”, 1985 (Warner Music Italia)
pop-rock

di Riccardo Savazzi

Artista poliedrico, musicista, regista (Radio Freccia – Da zero a dieci – Made in Italy), scrittore (Fuori e dentro il borgo – La neve se ne fraga – Lettere d’amore nel frigo – Il rumore dei baci a vuoto – Scusate il disordine), Luciano Ligabue nasce a Correggio (RE). Nipote di Marcello Ligabue (eroe della Resistenza), conseguito il diploma di ragioneria svolge i lavori più disparati, bracciante agricolo, operaio metalmeccanico, ragioniere, conduttore radiofonico nell’emittente cittadina, commerciante, promoter, calciatore (nelle serie inferiori) e consigliere comunale del PCI (come indipendente).
La sua carriera “ufficiale” di musicista inizia nel 1986 (a ventisei anni), anche se il suo primo singolo “Cento lampioni” (mai pubblicato) risale al 1978, quando fonda insieme ad alcuni amici il gruppo musicale amatoriale “Ligabue e Orazero”. Nel 1990, dopo l’incontro con Pierangelo Bertoli, pubblica il suo primo album “Ligabue” (in origine intitolato“…E non è obbligatorio essere eroi”). Nella realizzazione dell’album Ligabue si avvale della collaborazione del suo nuovo gruppo, i “Clan Destino” (o ClanDestino), che cureranno insieme a lui gli arrangiamenti dei brani e che saranno al suo fianco nei concerti e nei successivi lavori in studio di registrazione. A seguire gli album saranno, “Lambrusco coltelli rose & pop corn” (1991), “Sopravvissuti e sopravviventi” (1993), “A che ora è la fine del mondo?” (1994).
In particolare “Sopravvissuti e sopravviventi” (registrato ancora assieme ai Clan Destino) che doveva consacrare definitivamente l’artista, però non venne apprezzato, come i precedenti, dalla critica e dagli ascoltatori, forse perché nell’album venivano trattati temi più intimisti ed oscuri. In breve tempo le presenze del pubblico ai concerti passarono da alcune migliaia e poche centinaia di persone.
Lo stesso Ligabue dichiarerà “… quando l’album uscì cambiò totalmente l’area delle cose, sembrava che avesse un tale potere negativo da far sparire il pubblico dei due anni precedenti, sembrava che dicessero scusate ci siamo sbagliati adesso ascoltiamo qualcun altro, sembrava tutto finito”.
Successivamente l’album venne molto rivalutato dai fan, tanto che oggi durante i concerti i brani in esso contenuti sono tra i più richiesti.
“Buon compleanno Elvis, pubblicato nel 1995 anno che sarebbe stato il 60° compleanno di Elvis Presley, segnò invece una svolta nella carriera artistica del “Liga”; nuovo gruppo di musicisti “La Banda” e nuovo produttore discografico.
Il disco, marcatamente influenzato dal rock americano ed in parte dal blues, ha il suo punto di forza nell’alternanza di dolci ballate con brani marcatamente rock e/o con venature blues:

  • “Vivo morto X” (rappresentazione dello stato d’animo di chi vive una vita segnata dai condizionamenti esterni);
  • “Seduto in riva al fosso” (brano intimista che descrive le sensazioni che una persona prova, dal bordo di un fosso, lontana da tutto e da tutti);
  • “Buon compleanno Elvis” (brano intriso di espliciti riferimenti ad Elvis Presley);
  • “La forza della Banda”;
  • “Hai un momento Dio?” (immaginario dialogo con Dio per trovare risposte a propri perché);
  • “Rane a Rubiera blues” (brano strumentale in sintonia con il gracidio delle rane presenti nelle vicinanze dello studio di registrazione);
  • “Certe Notti” (passate a girovagare – una sorta di continuazione, come dirà lo stesso Ligabue, di quanto scritto in “Sogni di rock‘n’roll”);
  • “Viva” (affettuosa canzone ispirata/dedicata alla moglie del tempo);
  • “I “ragazzi” sono in giro” (scorribande adrenaliniche narrate con un ritmo incalzante);
  • “Quella che non sei” (racconto di una ragazza, che, non accettandosi per quello che è, e impegnata nel vano tentativo di uniformarsi ai canoni estetici del suo tempo, ne paga le conseguenze che ne derivano, frustrazione ed anoressia);
  • “Non dovete badare al cantante”;
  • “Un figlio di nome Elvis” (metafora del fanatismo musicale che induce il protagonista ad emulare il mito di Memphis e a dare al proprio figlio il nome Elvis);
  • “Il cielo è vuoto o il cielo è pieno” (posizioni contrapposte di Remo e Cico, con il Liga che si pone a metà strada tra i due, sul senso della vita ed il rapporto con la religione);
  • “Leggero” (ultima traccia di questo album, dove il testo e pregno di richiami ai brani ed ai personaggi presenti in questo ed altri lavori).

Ho scelto questo album anziché quello del debutto (per molti ritenuto ancora il migliore tra quelli prodotti da Ligabue) perché dopo il travolgente successo dell’esordio, un inaspettato flop “Sopravvissuti e sopravviventi” ed un album di transizione “A che ora è la fine del mondo?”, ricominciare da zero, rialzare la testa non è cosa semplici e da tutti.
La frustate rock, la poetica “da strada”, le metafore immediate che pervadono quasi tutte le canzoni hanno il merito di trasmettere in chi ascolta una sensazione di un temporale estivo, tumultuoso ma rinfrescante, ma hanno anche lo stesso effetto di un pugno ricevuto alla bocca dello stomaco.
Nel 2015 “Campovolo – Reggio nell’Emilia”, alla presenza di circa 150.000 gli album “Ligabue” e “Buon Compleanno Elvis” furono eseguiti live per intero (in rigoroso ordine di scaletta originale e con le relative band).

Buon Ascolto.

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La musica è stata ed è la colonna sonora delle mie giornate, di studio, di lavoro e di svago. Mi piace leggere, amo in modo viscerale la montagna ed in particolare, anche se può sembrare un paradosso, il Südtirol dove, da diversi decenni, trovo rifugio nei mesi estivi.