
Buon mercoledì autonomo
In una comunità che si sente e si muove come tale, le mancanze si sopperiscono con l’inventiva e con le azioni per eliminarle o diminuire i disagi.
In questi ultimi due anni, causa pandemia, tutti ci si è accorti che pur vivendo in una Regione in cui l’assistenza e la sanità in genere sono a buon livello, c’è un cratere evidente, per quella domiciliare.
La comunità del quartiere Rabin, alle porte di Mantova, ha deciso di tentare la strada dell’arrangiarsi per iniezioni, prova della pressione, flebo e altro, approfittando della disponibilità, volontaria, di due infermieri professionali, ora in pensione; organizzandosi.
Se si troveranno i fondi, anche con una piccola auto elettrica per facilitare spostamenti e ridurre tempi di intervento.
E’ una risposta, concreta, di fronte a una amministrazione regionale più ospedalocentrica e che guarda, con più favore, al privato che al pubblico.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
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