Linkin Park “Hybrid theory” 2000 (Wea)

Linkin Park “Hybrid theory” 2000 (Wea)

Condividi

Linkin Park
“Hybrid theory”, 2000 (Wea)
Nu-metal

di Luca Petruzziello

Il nuovo secolo si apre alla luce del NU-METAL, ed i Linkin Park rappresentano il suo fiore all’occhiello, dopo che gruppi come i Limp Bizkit avevano tracciato la strada, prendendo il testimone dai fondatori Korn, che diedero vita insieme ai Deftones alla nascita del genere.
Il progetto musicale dei Linkin Park prende il via verso la fine del ‘900 ma è all’alba del ventunesimo secolo che il successo mondiale arriva!
Suoni metropolitani e non, si intersecano per far emergere la voce di Chester Bannigton, esaltata dai duets con Mike Shinoda, che si apre con la forza dei millennial.
Anche se considero Meteora il lavoro della maturità, propongo per affetto l’album che li fece conoscere a tutti!
In un mondo dove l’arte e le buone idee sono sempre meno e spesso ghettizzate, i Linkin Park ci ricordano che lo spirito del 1971, anno in cui in ambito musicale furono prodotti dei veri capolavori, è ancora vivo.
Hit come: Somewhere i belong, Crawling, In the end, What I’ve done, From the inside, o le collaborazoni, Jzay ad esempio, puntano dritti all’Olimpo dei gruppi musicali da ricordare e delle voci da non dimenticare.
Non farò alcun commento dei brani che compongono la pietra miliare di questa settimana; invito soltanto tutti noi ad ascoltare un lavoro che di sicuro sarà ricordato per molto tempo e che ha rappresentato in pieno alcune delle tematiche della prima parte del nuovo millennio.
Non c’è da aggiungere nulla più, se non il fatto che come altri indimenticabili, da Kobain alla Joplin passando per il mito del Re Lucertola, Chester ci abbia lasciati troppo presto.
Quando vidi la copertina di Hibryd Theory non so perchè mi venne in mente London Callin, copertina di uno dei gruppi punk che ho amato in gioventù, i Clash capitanati dall’immenso Joe Strummer; chi ha più di cinquanta anni e non ha mai ascoltato Should I stay should I go o Rock the Casbah alzi la mano!
Per chiudere, considero personalmente Chester una voce metal da podio, se qualcuno avesse dei dubbi…
Album: Meteora
Brano: From the inside
dove le due anime vocali del frontman statunitense si fondono completamente, consegnado il suo mito alla storia della musica moderna!

Buon Ascolto a tutti.

Condividi