La gara dei colori: come finì….

La gara dei colori: come finì….

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Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi

Vi ricordate la gara sul colore del Principe? Quale colore scegliere (che non sia sempre il solito Azzurro) per il principe delle favole di oggi: Verde, Rosa o Bianco? Passati tre mesi, come da accordi, si ripeté il raduno dei Principi Azzurri per riferire i risultati ottenuti con le tre diverse proposte.

Cominciarono a parlare i Principi Verdi, che per la verità sembravano un po’ abbattuti. “Abbiamo avuto parecchie chiamate – riferì il portavoce che aveva un delicato colore verde mela – ma lascio giudicare a voi la qualità. La prima favola a cui ci hanno chiamato come Principi Verdi richiedeva il salvataggio di una rana che si era ficcata sotto una pietra e non riusciva ad uscirne. Poi abbiamo avuto due chiamate di soccorso per tartarughe marine, (una delle quali mi ha staccato un dito a morsi), quattro richieste di pubblicità per una palude fangosa e puzzolente che qualcuno voleva vendere come lago alpino, due chiamate per essere raffigurati in scatolette di pesce per gatti e dieci chiamate da lavanderie che volevano pubblicizzare uno speciale prodotto per togliere le macchie d’erba dai vestiti”.

“Uhm, Uhm, Uhm …” dissero gli altri principi scuotendo la testa.

Presero poi la parola i Principi Rosa, che mostravano un colorito quasi fucsia. “Beh, anche noi, qualche richiesta l’abbiamo avuta – disse il portavoce – Anzitutto siamo stati chiamati a un convegno di giardinieri sulla peronospera dlle rose, dove ci hanno spruzzato addosso un liquido puzzolente che ci ha fatto grattare per settimane! Poi ci hanno usato per la pubblicità di una fabbrica di confetti e di una trasmissione culinaria sul radicchio rosa, ma la maggior parte delle richieste (ben quindici) ci hanno costretto a finire sulla cima del monte Rosa, dove, al freddo e al gelo (data la calzamaglia) la gente, fiera dei suoi piumini imbottiti, esclamava: un vero posto da favola e ci metteva in mano dei soldi che il padrone del rifugio incassava.

“Uhm, Uhm, Uhm, Uhm e Strauhm …” dissero gli altri principi scuotendo la testa e dimenandosi.

Fu infine la volta dei Principi Bianchi, che sembravano un po’ gessosi all’aspetto. “Ecco – disse il solito portavoce – Noi non abbiamo gran che da dire. A parte le serate trascorse in cima agli alberi di Natale, sotto la neve, mentre tutti cantavano festosamente Bianco Natale, tutte le altre nostre esperienze le abbiamo passate incollati sui cartelli a pubblicizzare cave di marmo, a presentare detersivi per lavatrici (quanto è bianco il tuo golfino del bucato il principino!)  oppure venivamo chiamati in favole notturne per apparire come spettri di principi azzurri defunti….

“Superuhm Superstrauhm e Strasuperstrauhm …” dissero gli altri principi scuotendo la testa, dimenandosi e alzandosi in piedi. “Sapete che vi dico – disse il capo principe, che, per fortuna, si era fatto rappezzare la calzamaglia da Cenerentola e quindi aveva un aspetto più dignitoso della volta precedente, – per adesso restiamo Azzurri. Cerchiamo di resistere ancora qualche decennio sperando che le favole di un tempo tornino di moda e poi si vedrà!”. “Uhm sì. Uhm sì. Uhm sì“ dissero gli altri Principi, tutti ridiventati Azzurri, e si diedero appuntamento al cinquantenario successivo.

Un caro saluto e alla prossima! da Vittoria

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