Paul Kantner, Grace Slick & David Frieberg “Baron von Tollbooth & the...

Paul Kantner, Grace Slick & David Frieberg “Baron von Tollbooth & the chrome num” (1973)

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Paul Kantner, Grace Slick & David Frieberg
“Baron von Tollbooth & the chrome num”, 1973 (American Recordings)
Rock, Alternative metal

di Luigi Viva

Pubblicato nel 1973 dalla etichetta Grunt, vede come titolari Paul Kantner insieme a Grace Slick e David Frieberg (ex Quicksilver Messenger Service) e anch’egli componente dei Jefferson Airplane.
Si tratta dell’ultimo album manifesto di quello che è stato il movimento musicale della West Coast. Infatti, a distanza di poco tempo questo movimento di straordinari artisti aveva pubblicato altri tre capolavori: BLOWS AGAINST THE EMPIRE a nome di Paul Kantner (1970), IF I COULD ONLY REMEMBER MY NAME (1971) di  David Crosby e SUNFIGHTER firmato da Paul Kantner e Grace Slick.
All’epoca, quasi snobbato dalla critica (nefasta come sempre), BARON VON TOLLBOOTH & THE CHROME NUN rimane ancora oggi un grande album.  La bravura dei musicisti, su tutti la straordinaria voce di Grace Slick, è la testimonianza di come ideali, lotte politiche, interconnessioni con le varie forme d’arte, riuscivano a interagire fra loro realizzando opere  di alto livello.
BARON VON TOLLBOOTH & THE CHROME NUN, dei quattro album è probabilmente, il meno visionario, il meno rivoluzionario se vogliamo. Di fatto chiude uno straordinario periodo musicale che, non a caso, va coincidere con la fine dei Jefferson Airplane il leggendario gruppo, del quale la Slick e Kantner erano le colonne portanti.
Fra gli ospiti, molti dei grandi della West Coast a cominciare da David Crosby e Jerry Garcia dei Grateful Dead. I Jefferson Airplane danno il loro contributo con Jack Casady, Jorma Kaukonen e il batterista John Barbata (presente in tutti i brani). Alla chitarra il giovanissimo Craig Chaquico (nel brano di apertura, Fishman e Flowers of Night), che di lì a poco assumerà il ruolo di chitarra solista nei Jefferson Starship. Presente il violino di Papa John Creach in Walkin e le Pointer Sisters in Fat. Dieci i pezzi nati dalla collaborazione Kantner/Slick/Frieberg con l’eccezione di Flowers of The Night firmato dal chitarrista Jack Traylor.
Balland of the Chrome Nun apre l’album con il caratteristico unisono fra le voci di Grace Slick e Paul Kantner. Ogni brano è impreziosito da finezze, è sufficiente ascoltare Your Mind has left Your Body, le voci e le incredibili chitarre di Jerry Garcia, impegnato alle sei corde elettrica e alla magica pedal steel guitar, sono da antologia.
Trascinante e da brividi Harp Tree Lament, i tre protagonisti all’unisono cantano su testi di Robert Hunter storico collaboratore dei Dead. Un brano gridato al vento, permeato dagli ideali dei quali i musicisti della California si fecero portatori.
L’album si chiude con la epica Scketches Of China, dedicata a China Kantner, figlia di Paul Kantner e Grace Slick già immortalata sulla copertina di Sunfighter. Le prestazioni vocali, anche qui, colpiscono per la loro efficacia mentre la chitarra di Jerry Garcia vola altissima.
Anche se alcuni di loro (David Crosby, Paul Kantner e Jerry Garcia) sono scomparsi, la loro arte, il loro impegno, hanno lasciato e sicuramente lasceranno in anni futuri un segno indelebile.
Un album che merita di essere presente in ogni discoteca che si rispetti.

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Luigi Viva è nato a Roma nel 1955. Tra le sue collaborazioni giornalistiche “Il Sussidiario.net”, “Raro!”, “Paese Sera”, “Ciao 2001”, “Il Tempo”, “Jam”, “Classic Jazz” e “Classic Rock”. Nel 1989 pubblica "Pat Metheny. La biografia, lo stile, gli strumenti" (Franco Muzzio Editore). Nel 2013 esce "Pat Metheny. Una chitarra oltre il cielo" (Stampa Alternativa). Per Feltrinelli ha pubblicato "Non per un dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio De André" (2000) e "Falegname di parole. Le canzoni e la musica di Fabrizio De André" (2019).