Storia di un naso cangiante

Storia di un naso cangiante

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Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi

C’era una volta un ragazzo simpatico e gentile a cui i genitori avevano dato il nome di Dante. “Mi sembra un nome di buon augurio”, diceva sua madre che era un’insegnante. “Dante chi?”, chiedeva il padre, che a scuola era stato più volte bocciato e avrebbe preferito chiamarlo Oscar. Comunque Dante crebbe come qualunque altro bambino, molto grazioso e piacevole, fino a quando una mattina sua madre, spaventatissima, cominciò a gridare che Dante aveva il naso azzurro. Sulle prime nessuno voleva crederci: “Ma no, cara, è un riflesso”! diceva il padre. “Ha solo un po’ di raffreddore” sentenziò il medico, seccatissimo per essere stato chiamato d’urgenza. La madre chiuse subiti le finestre (era una bella giornata di sole con un cielo pulito e terso). Ma quando tornarono a guardare il piccolo, tutto sorridente, il naso non era più azzurro ma a fiorellini gialli, come le tende che coprivano le finestre. Da allora in famiglia tutti si abituarono al fatto che il naso di Dante cambiava continuamente colore: se sedeva vicino a un fuoco diventava rosso, di sera era grigio o addirittura nero, a tavola prendeva il colore delle pietanze: color tacchino, barbabietola, giallo banana, verde insalata, bianco patata e così via.

La cosa  non sembrò tanto grave finché Dante fu piccolo, ma cominciarono i problemi quando diventò abbastanza grande da frequentare la scuola e gli altri ragazzi. In classe, quando il naso gli diventava all’improvviso blu per l’ansia di un’interrogazione o verde perché la lezione era all’aperto, sul prato, o rosso perché una compagna di scuola gli piaceva, tutti sghignazzavano e lo deridevano. Cominciarono a chiamarlo “Dante naso cangiante” tanto che, a un certo punto, il povero ragazzo si chiuse in casa afflittissimo. Certo non tutti lo canzonavano ma Dante si sentiva diverso e strano: non voleva più studiare e passava le giornate sul divano, consapevole che il suo naso (che poi non gli dava nessun fastidio) cambiava continuamente colore. Il tempo passò. Si erano provati invano molti rimedi per controllare i capricci del naso: pomate, bagni di sale, massaggi, persino le stupide magie di un finto guaritore. Dante era sempre più solitario e triste, finché un giorno sua madre lo persuase ad accompagnarla a uno spettacolo. C’era in città un famoso Circo, in cui si esibivano giocolieri e acrobati famosi, che incuriosivano e entusiasmavano la gente. Quando Dante entrò sotto il tendone del circo gli si aprì davanti un mondo nuovo e bellissimo: tantissime persone “speciali” si esibivano tra gli applausi di tutti: giocolieri, danzatori, equilibristi, ometti di bassa statura che saltavano con le maschere e i nasi colorati, persone dalla forza gigantesca che sollevavano enormi pesi, signore molto grasse che ballavano e sorridevano … Nessuno considerava strano questo mondo fantastico e Dante si sentì a casa sua.  Il giorno dopo si presentò al direttore del Circo e gli spiegò il suo “problema” di naso: non solo fu accolto a braccia aperte ma addirittura lo ingaggiarono per la stagione.

E, se vi capita di andare a vedere un Circo, provate a guardare con attenzione e magari vi capiterà di vedere, tra gli applausi del pubblico, Dante, tutto sorridente, con il suo specialissimo naso che cambierà continuamente colore, seguendo i riflessi, le emozioni e le luci dei suoi amici circensi.

Un caro saluto e alla prossima! da Vittoria

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