Natalino

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Le piccole storie natalizie di Maria Vittoria Grassi

C’era una volta un ragazzo molto simpatico di nome Natalino. Si chiamava così, ovviamente, perché era nato il giorno di Natale e, forse proprio per quello, per magia ogni anno, il giorno di Natale, gli capitavano le cose più strane: un anno si era svegliato con i capelli verdi, un’altra volta gli era spuntata una lunga barba bianca, un’altra ancora si ritrovò con dei lunghi riccioli dorati … e così via….

Ormai nessuno ci faceva più caso, anche perché queste anomalie duravano poco, in genere fino a Capodanno. Poi tutto tornava normale e Natalino riappariva il ragazzo di sempre, allegro e spensierato come gli altri ragazzi della sua età. Un anno però capitò che, il giorno di Natale, Natalino si svegliò “vecchio”: aveva i capelli bianchi, le spalle un po’ curve, molte rughe e addirittura un po’ di pancetta. Certo, era sempre lui, ma molto diverso: assomigliava un po’ a suo padre e addirittura di più a suo nonno, che ormai, purtroppo, da anni era rimasto alla famiglia solo in fotografia.

Natalino non si impressionò più di tanto del suo nuovo aspetto ma si preoccupò invece di tante idee che gli giravano in testa e che gli apparivano del tutto nuove. Insomma: si sentiva cambiato non solo “fuori” ma anche “dentro”.

Anzitutto non aveva molta voglia di uscire a far baldoria con gli amici, come faceva sempre: gli sembrava più interessante fare una bella chiacchierata in famiglia e, dopo il pranzo natalizio, concedersi un giretto tranquillo fuori casa , evitando la folla e (ma questo lo pensava solo tra parentesi) evitando soprattutto di incontrare una bella ragazza che gli piaceva molto ma che l’aveva più volte deluso e respinto.

Così Natalino salutò i suoi genitori e suo fratello piccolo, che sghignazzava nel vederlo così cambiato, e poi uscì. Era una bella giornata fredda e pulita: accarezzò il cane del vicino, che di solito trovava molto fastidioso, e si fermò davanti a un banchetto in fondo alla strada, dove erano assiepate diverse persone. Si avvicinò e vide che si trattava di un’iniziativa con cui, in occasione del Natale, alcune ragazze e ragazzi vendevano oggetti e piante in cambio di offerte a favore di un ente benefico. E, sempre più sorpreso, si accorse che alcuni di quei ragazzi frequentavano la sua stessa scuola. In particolare lo colpì una ragazza, che lui aveva sempre considerato scialba e poco attraente: gli parve invece molto carina, gentile e entusiasta di quello che faceva.

Naturalmente non lo riconobbe ma gli prestò attenzione e chiacchierò con lui volentieri, spiegandogli il progetto a cui partecipava e coinvolgendolo nelle sue speranze di contribuire a qualche cosa di utile. Nel parlare la ragazza, che si chiamava (cosa davvero strana, o forse no?) Pasquetta, appariva davvero vivace, interessante, carica di entusiasmo. Natalino si allontanò riflettendo e, per tutta quella giornata, continuò a considerare se stesso e gli altri in modo diverso, godendosi un Natale tranquillo, senza gli eccessi dei consueti e un po’ banali ritrovi affollati e pieni di luci. Insomma fu una giornata in cui davvero scoprì tante nuove cose e, soprattutto, tanti nuovi punti di vista su se stesso e sugli altri.

Già il giorno seguente Natalino si svegliò con il suo solito aspetto di sempre, da ragazzo simpatico e vivace.

Qualcosa cambiò da allora nella sua vita? Incontrò di nuovo Pasquetta e tra loro nacque qualcosa di bello?.   Non lo so: a me piace pensare di sì ma forse sono ispirata dallo spirito natalizio!

Un affettuoso e speciale saluto di Buon Natale da Vittoria!

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