Pütóst che gnint l’è mèi pütóst

Pütóst che gnint l’è mèi pütóst

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la partita vista dal Ciffo

È quel che ho detto appena finita la partita. Un’espressione dialettale (= piuttosto di niente è meglio … piuttosto!) per dire che, se anche s’è ottenuto soltanto un poco di quel che si desiderava e si prevedeva, è meglio accontentarsi, e con sorridente ironia. Desideravamo vincere anche a Novara e invece s’è solo pareggiato. È vero che meritavamo di più per la superiorità dimostrata, è vero che ci è stato negato un chiaro rigore, ma è anche vero che il Novara, non solo è passato subito in vantaggio, ma ha dimostrato di poter segnare anche dopo aver subito il pareggio. Dónca, as podéva anca pèrdar.  Contentémas, come i dü mister: em mia pèrs.

Si parte, ed è subito gol, ma per loro! È il 4’ quando tale Corti corre lungo fin sul fondo, invano inseguito da Redolfi, entra in area e ti fa un cross basso, che passa sotto gli occhi di Festa e i piedi della compagnia, per tale Bentivegna che trova il gol dopo un secolo di astinenza. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il resto del primo tempo è sterile nonostante vari tentativi mantovani, un’occasione novarese sventata da Festa di piede fuori l’area, e il rigore negato a Brignani atterrato dentro l’area.

Pareggio al 10’ del secondo tempo (dopo un secondo salvataggio piedoso Festoso fuori area): corner Burrato, testa Celesiale e sinistrone di Galuppa che salva la truppa. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

40’. Occasione Novara. Cross per tale Urso, zampatona sinistrona non letale perché tale Ongaro a noi caro non arriva in tempo per buttarla dentro.  (clicca sul disegno per ingrandirlo)

44’. Occasione finale Mantova nuovi arrivati. Cross Bragantino per petto Debenedettino, palla a un piede novarese, e buonanotte al paese. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

 

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