Referendum: la prerogativa di 4 voti, diversi, e tutti utili

Referendum: la prerogativa di 4 voti, diversi, e tutti utili

Condividi

Buon venerdì elettorale

Domenica, i cittadini che vorranno, potranno votare un referendum, discusso e discutibile, come tutte le iniziative politiche, che non avendo quorum già ci dice che le interpretazioni saranno diverse e, appunto, discutibili.

Ciò che non è discutibile è che i costi non sono bassi e pare che, nell’indirlo, non siano stati tutti ben calcolati, come, ad esempio, quelli del personale che dovrà tenere aperti i seggi sino alle 23 per il voto e poi oltre per la chiusura definitiva dei seggi, sforando, presumibilmente, alle prime ore della giornata successiva con ferie riconosciute per Presidenti e coadiuvanti, pagate da chi?

Il Ministero dell’interno ha fatto i conti degli agenti che dovrà “prestare” e ha chiesto alcuni milioni di rimborso, milioni che altrimenti pagherebbero il resto degli Italiani non chiamati a esprimersi.

Dalla reazione di sorpresa dei Governatori Lombardo e Veneto, di fronte alla richiesta, credo di poter desumere che questa spesa non l’avessero messa in conto.

Ho la sensazione che si sia organizzato tutto un po’ alla “garibaldina”così come garibaldine sono le aspettative. Per Fava un buon risultato sarebbe attorno al 44% per Maroni al 34%.

Io credo che l’unico risultato che si sbandiererà, sarà la percentuale dei partecipanti e per questo ribadisco che sono 4 i voti possibili e validi: SI, NO, Bianco e la Non partecipazione.

I referendum, rispetto agli altri tipi di voto, hanno questa prerogativa, inutile negarlo.

A risentirci, o rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Condividi