Buon martedì speranzoso.
Da gennaio a marzo, in Lombardia, ma soprattutto nel Mantovano, sono molte di più le imprese che hanno cessato l’attività, rispetto a quelle che hanno alzato saracinesche o aperto cancelli.
Il primo trimestre di ogni anno è caratterizzato, rispetto agli altri trimestri, dalla registrazione delle cessazioni che, anche per ragioni fiscali di fine annualità, vengono recepite proprio nei primi mesi dell’anno successivo.
Erano 5 anni che i dati non comparivano così significativamente negativi.
Mantova con un -1,9% è in coda all’elenco delle province lombarde come saldo tra chiusure e aperture.
Ci fanno pensare e discutere di altro, ponendo al centro del dibattito politico di campagne elettorali continue, taroccate e inquinate dai social e dai falsi profili rispetto ai veri problemi, che ci hanno messo in ginocchio.
Lavoro ed economia, che non solo non decolla, ma nemmeno riesce a vivacchiare, sono, appunto, i veri problemi.
Se, come pare, il sindacato pensionati ha più richieste dai giovani, poco tutelati, che non da chi è già tutelato e in pensione, è il modello economico, imprenditoriale e sindacale che va profondamente rivisto e questo non può essere fatto dai singoli ma solo collettivamente.
Non intravvedo altre strade e nemmeno scorciatoie.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti