
Buon venerdì fiorente
A un febbraio che sembrava marzo segue un marzo che sembra febbraio.
Un settore e un comparto, come quello agricolo, che in questo momento è essenziale per permetterci di resistere barricati in casa, almeno nutriti, è stato colpito, non al cuore, ma alle gemme.
Le temperature che sono piombate sotto zero, in aperta campagna, nelle notti scorse, arrivando a segnare anche –6° nell’area al confine con il veneto, stanno bruciando le giovani gemme di pesche, albicocche susine, fragole e kiwi, ma anche di altri frutti.
Un danno stimato attorno al 70% della produzione annua prevista che, se per le mele, può essere affrontato con gli stoccaggi intelligenti delle produzioni precedenti, comeè successo solo tre anni fa, per quasi tutti gli altri frutti non può avvenire.
Abbiamo bisogno di segnali positivi, e quelli che arrivano, dalla natura, non lo sono per niente, o meglio sono segnali che ci dicono che dobbiamo cambiare qualche cosa nel modi di usare e sfruttare questa terra che ci ospita.
Gela sul bagnato.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
#fotoNONmie Immagini di repertorio.