Prove di ripartenza per non morire di altro

Prove di ripartenza per non morire di altro

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Buona domenica ripartente

Di fronte alla riapertura di domani per quasi tutte le attività, ci sono due atteggiamenti contrastanti anche in chi le ha ferme da mesi: favorevoli e contrari, ottimisti e pessimisti.

Dopo 70 giorni e più del tutti chiusi, il tutti aperti potrebbe suonare male generando ansie, paure e attese.

Non aiutano certo i ritardi delle indicazioni da parte di Governo e Regioni, ma la voglia di provare a tornare, o cercare di tornare, verso spazi liberi e attività funzionanti, spinge molti a inventarsi soluzioni che rispettino protezioni e distanze fisiche, almeno per iniziare, poi si cambierà in corso d’opera.

Ne abbiamo bisogno, a sentire psicanalisti e psichiatri, e ne abbiamo bisogno perché altrimenti rischiamo di morire per altre cause, perché la paura del contagio ha fatto trascurare i controlli periodici per altri malanni, anche gravi, perché la scorta in banca, sta finendo, perché le promesse di aiuti economici tardano a diventare liquide.

In attesa di cure e vaccino: mascherine, distanza fisica, mai distanza sociale, e mani lavate.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#fotoNONmie Immagini di repertorio.

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