Buon giovedì partoriente
Secondo il presidente dell’Istat, non possiamo permetterci un Inverno demografico.
In sei anni, dal 2014 al 2020 abbiamo perso più di un milione di residenti; era successo già, ma in maniera più lieve, a ridosso della prima guerra mondiale, tra il 1916 e il 1917 a causa dei 600.000 morti tra guerra e Spagnola; poi ci siamo ripresi, mentre ora il futuro è grigio.
A partire dal 2018, prima della pandemia, il peggioramento tra nascite e morti era già evidente con 214.000 morti più dei nati e ora, con l’emergenza sanitaria, il divario tra morti e nati è salito a 342.000 a vantaggio dei defunti.
Continuando in questo inverno demografico, bella ma terribile definizione, i problemoni sono dietro l’angolo, roba di anni, non di secoli.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
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